E’ successo di nuovo, come in passato, come purtroppo potrebbe ancora accadere in futuro se non si corre subito ai ripari. Stavolta è toccato a due giovani, Salvatore Pizzolo, 37 anni di Melilli, e Michele Assente, 33 anni di Belvedere, caduti in un pozzetto mentre lavoravano per conto della ditta Xifonia nel reparto etilene all’interno dell’impianto Versalis di proprietà dell’Eni. Secondo quanto dichiarato da un loro collega che ha assistito impotente alla scena, lui e le due vittime stavano compiendo alcuni interventi di manutenzione della rete fognaria oleosa dell’impianto. Come da regolamento, una volta giunti in prossimità della vasca avrebbero calato una telecamera con robot per monitorarne l’interno, ma a quel punto sembra che questa non abbia funzionato a dovere, e Salvatore Pizzolo sia sceso a verificarne le condizioni, venendo investito da una esalazione che gli avrebbe fatto perdere i sensi facendolo cadere all’interno del pozzetto. A quel punto, Michele Assente, in un impeto di coraggio e altruismo si sarebbe precipitato in soccorso del collega di lavoro, respirando a sua volta i vapori tossici e perdendo purtroppo anche lui i sensi. Il terzo operaio è quindi subito corso a lanciare l’allarme e a chiedere aiuto, ma ormai era troppo tardi: i due giovani lavoratori, purtroppo, non c’erano più. A seguito di questa tragedia, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al prefetto Gradone la convocazione urgente di un tavolo di emergenza per la sicurezza, e indetto per oggi uno sciopero generale di otto ore in tutta la zona industriale del siracusano a partire dalle 6,30, con incontro fissato coi manifestanti davanti alla portineria centrale del polo petrolchimico.
La redazione de Il Ponte nell’esprimere il proprio cordoglio alle famiglie degli operai deceduti, si augura che quello di ieri possa essere l’ultimo incidente che si registra nella nostra area industriale, e non l’ennesima di tante tragedie purtroppo annunciate. Auspica anche che oltre ad aumentare e rendere davvero effettivi i controlli per la sicurezza dei lavoratori, le autorità competenti si adoperino concretamente affinché la vicenda non finisca al solito a tarallucci e vino. Chi ha sbagliato paghi, perché la morte di due bravi ragazzi impegnati a lavorare per portare a casa “il pane” per i propri cari, grida giustizia, e non può passare in secondo piano in nessun caso. Salvatore e Michele non sono dei numeri all’interno di una statistica sulle morti bianche, né dovranno rimanere tali.
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