Facciamo chiarezza. Quando si lavora sulle emergenze vengono fuori le porcherie più aberranti. Questo è quello che sta accadendo a Melilli a proposito di centri immigrati di prima accoglienza, di seconda, di centri CARA, di strutture per minori immigrati.
Ieri tanti cittadini presenti e tanti interventi da parte dei cittadini così come tanti sono stati i disturbatori di professione parenti degli stessi che governano il consesso civico, uno in particolare, Sebastiano Guastella, che non appena ho tentato di prendere la parola ha continuamente interrotto i lavori, usando frasi diffamatorie della serie: ladro …. fai parlare i cittadini …. fuori….. il centro di ricerca è chiuso—, etc, non consentendomi in quel momento di continuare a spiegare il mio punto di vista e gli imbrogli che si consumano sulla testa dei cittadini. Per la bagarre il presidente Sbona è stato costretto a sospendere i lavori che sono ripresi dopo una buona mezz’ora. Il sottoscritto non si è fatto intimorire ed alla ripresa ho continuato ad esporre il mio punto di vista. Per chi volesse prendersi la briga basta collegarsi nel sito del comune e controllare la registrazione streaming.
Bisogna partire da lontano per capire realmente come stanno le cose. L’11 gennaio di questo anno al consiglio comunale si doveva discutere la sfiducia al sindaco Cannata quando Sorbello e il suo gruppo decisero di fare marcia indietro, ritirando la mozione con la scusa che il PD a livello provinciale aveva dato ordini di ricompattare l’asse Cannata -Sorbello.
Questo, però, è quello che hanno voluto far credere a noi cittadini. In realtà la verità è un’altra. E’ andata diversamente.
La motivazione di questa “Pace armata” fu proprio il Centro C.A.R.A. L’accordo era che: se si fosse fatto questo centro amici e parenti di consiglieri e amministratori avrebbero trovato lavoro. C’era pure chi pressava per la non sfiducia perché doveva vendere porte e finestre. Tutti erano d’accordo, ma proprio tutti, tranne, ad onor del vero, quei pochi consiglieri schierati dalla prima ora contro Sorbello e contro lo stesso Cannata. I consiglieri pronti a firmare la sfiducia erano Cannella, Annino, Pier Francesco Scollo. Senza questi tre la fiducia non sarebbe passata.
L’accordo fu proprio fatto sulla possibilità della spartizione di prebende che sarebbero venute fuori attraverso la realizzazione del C.A.R.A. di Città Giardino. Giorni dopo il sindaco rimasto in sella emanò un bando per la ricerca di locali idonei per l’accoglienza. Si presentò una società e per questo, con l’assenso della giunta, furono mandate le valutazioni positive al Ministero degli Interni. Tutto ciò fu consumato sulla testa dei cittadini e dei residenti a Città Giardino. Il colpo di scena avvenne solo quando a seguito della protesta degli abitanti di Città Giardino che indussero il Sindaco Cannata a revocare la valutazione positiva che egli stesso aveva inviato al Ministero, e, fu qui, che si consumò la nuova rottura tra Sorbello e Cannata e il conseguente azzeramento dalla giunta facendo fuori gli uomini di Sorbello. Tutto il resto è solo conseguenza degli interessi che ognuno di questi lor signori hanno, senza tener conto della volontà dei cittadini e che dovrebbe essere sovrana.
Se si fosse messo un freno ai centri di accoglienza sorti a Città Giardino richiesti dalla Prefettura di Siracusa, probabilmente oggi la situazione sarebbe stata sostanzialmente diversa: il centro le “Zagare” che tanti problemi ha causato e continua a causare ai cittadini del borgo, forse il C.A.R.A con tutti gli accorgimenti del caso sarebbe stato realizzato, per le strade di Città Giardino dalle 20 in poi non si sarebbero visti bivaccare extra comunitari, in quanto il C.A.R.A. permettono l’uscita degli extracomunitari con rientro entro le ore 20 e chi disattende per regolamento gli viene revocato immediatamente il permesso di soggiorno e spedito immediatamente nel paese che lo ha generato.
Questa la sacrosanta verità, ed è bene che si sappia che i politici sguazzano spesso e volentieri quando si creano le emergenze, i rifiuti insegnano, Melilli costretta dalla regione a ricevere i rifiuti provenienti dalle altre parti della Sicilia, ma ieri evidentemente non è convenuto a nessuno dire effettivamente come stanno le cose. Alcuni consiglieri comunali residenti a Città Giardino continueranno a negare anche l’evidenza scordandosi che nel momento dell’insediamento del centro “Le Zagare” erano componenti di giunta a Melilli. Speriamo che i cittadini finalmente capiscano e comincino a rintuzzare tutte le “minchiate” che gli vengano propinate e si ricordino di mandarli a casa al momento del rinnovo dell’amministrazione nella primavera prossima.
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