Mi sono resa conto che vivo in una comunità ove sono presenti diversi individui da me definiti “Analfabeti funzionali” che l’unica capacità acquisita nel corso della loro vita è stata quella di vivere alle spalle dei cittadini. Li manteniamo li da almeno 40 anni, a spese nostre. Ci siamo fidati di loro per troppo tempo. Ora, però, considerato la loro inutilità politica, dobbiamo mandarli a casa. E se è possibile anche in “Stile francese”.
“Sii sempre, in ogni circostanza e di fronte a tutti, un uomo libero e pur di esserlo sii pronto a pagare qualsiasi prezzo.” Queste frasi sono del mitico Sandro Pertini, le ripeto, ogni qualvolta, si verifica un clima antidemocratico. E a Melilli, tira proprio questa aria.
Io credo nella mia gente. È generosa, laboriosa, non chiede che lavoro, una casa e di poter curare la salute dei propri cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo civile. Eppure, a Melilli, questi bisogni umani primari vengono calpestati dall’amministrazione Cannata e soci. E quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato anche con mazze e pietre- Diceva qualcuno.
Anni fa le fiabe iniziavano con “C’era una volta …”. Oggi sappiamo che iniziano tutte con “Se sarò eletto …” ma quando questo sindaco le pronunciava aveva un programma elettorale che, però subito dopo le elezioni, non ha applicato. Anzi, a seguito delle note vicende, ha applicato il programma elettorale dei suoi avversari politici. Infatti, a chi ha messo in giunta? Gigliuto! Che nel 2012 era candidato al consiglio comunale nella lista Nuccio Scollo a sindaco. E a chi aveva nominato come quarto assessore? Nuccio Caminito! Presidente dell’associazione Amo Melilli, che durante la scorsa campagna elettorale lo chiamava “Tangentista”. A chi ha dato di recente un posto di sottogoverno all’Autorità portuale? A Remo Ternullo! Altro competitor nella scorsa tornata elettorale che addirittura lo definì “Squallido e vastaso”.
A chi invece ha fatto assumere in questi giorni il sindaco alla zona industriale? Nessun melillese, nonostante i noti pellegrinaggi e viaggi della speranza. Ma se su 38 assunzioni tra la Esso e l’Isab neanche un padre di famiglia di Melilli ha visto luce all’orizzonte, mi chiedo che cosa andava a fare il sindaco e soci in quelle aziende? Sembra proprio che il nostro destino, a causa di una politica scellerata e scoordinata, sia quello di morire solo di puzza, di cancro e di fame.
Mi chiedo: ma se la Politica non è un mestiere, ma un servizio! Perché certi personaggi debbono ancora stare li con i nostri soldi?
Non si capisce se certi politici locali non vogliono cambiare, non possono cambiare o non sanno cambiare, ma mi sembrano tre ottimi motivi per mandarli tutti a casa lo stesso.
Io sto lavorando fin da adesso per mandarli a casa, ma insieme ai miei concittadini. Per questa ragione mi candiderò a Sindaco di questa comunità. A giorni presenteremo le associazioni che stiamo costituendo per sostenerci vicendevolmente. Con persone nuove che nulla hanno a che vedere con la vecchia politica del politicante opportunista e affarista. Prepareremo un programma che dovrà servire a cambiare, veramente, le sorti di questo paese.
Ho fatto l’assessore per pochissimi mesi in un settore chiave “l’Ambiente”. Sono risultata indigesta all’attuale sindaco e soci, prova ne è che, già, al palazzo circolava voce che, appena rientrato lui, mi avrebbe fatto fuori. E’ così è stato. Avevano paura che facessi chiudere il petrolchimico -dicevano- sol perché ho sempre preteso il rispetto per il territorio che questi signori hanno inquinato col consenso delle istituzioni stesse.
Mistificazioni ed elucubrazioni mentali per bloccare i miei progetti politici. Ma la politica che io stavo portando avanti non significava essere contro le industrie, se avessi avuto più tempo avrei fatto capire loro che si può vivere in maniera sostenibile pur mantenendo il posto di lavoro in raffineria, anzi potenziandolo. Certo avrebbero dovuto fare qualche investimento in più e dare, molto probabilmente, per come si vocifera, qualche mazzetta in meno.
Oggi, invece, accade che le industrie fanno quello che vogliono ed i cittadini continuano a subire la fame e i tumori.
I vecchi della politica melillese hanno puntato solo sul petrolchimico senza considerare lo sviluppo di posti di lavoro in altri settori. Non hanno saputo sfruttare ne i soldi regionali ne quelli della comunità europea previsti su Melilli, per l’incentivazione delle fonti rinnovabili.
Per raggiungere tali obiettivi, infatti, la Direttiva europea ha invitato tutti gli stati membri, le regioni e i comuni stessi, ad avvalersi entro il 2020 di un “Piano di Azione Energetico Sostenibile” (PAES), un documento che definisce le politiche energetiche di ogni comune.
Melilli, avrebbe già dovuto portare i primi risultati, considerato che nel 2012 è stato il primo comune (su 300 della Sicilia) ad aderire al patto dei sindaci. La regione aveva previsto un finanziamento di circa 21.786,40 mila euro, se e solo se, entro febbraio 2015, il comune di Melilli avesse consegnato la prima relazione alla regione. Invece, a causa di ritardi e via discorrendo ha svelato il vincitore del bando, su sollecito della sottoscritta (all’epoca assessore), solo a luglio 2015.
Il passo successivo affinché partissero i lavori di risparmio ed efficientamento energetico sarebbe stato il rinnovo della adesione al patto dei sindaci che era scaduta nel 2013 (un anno dopo dalla prima). Invece, il consiglio comunale di Melilli se ne è fregato alla grande. Alcuni consiglieri non sanno tutt’ora, molto probabilmente, di che cosa sto parlando. Altri più furbi e probabilmente di parte, dopo la mia uscita dalla giunta (agosto 2015) hanno provato a contattare il tecnico del progetto ma non certamente per fargli il contratto che si era aggiudicato. Mah! Non so che dirvi. Per adesso mi fermo qui. Ma i fatti e i misfatti di questo comune continuano, ve li racconterò in un altro episodio.
Mi auguro, quanto meno, che questo comune sia riuscito, almeno, ad allacciare il fotovoltaico della piscina comunale, così come ripetute volte sollecitato dalla sottoscritta al dirigente di settore (in quel periodo).
Sono dell’idea che vivere in un ambiente sostenibile è diventato, oramai, uno dei motivi principali dell’esistenza dell’uomo.
L’evoluzione della specie, definita dal suo genoma, dipende dall’ambiente. Occorre un cambiamento di stile di vita, di visione del mondo. Alla base dell’economia, dal punto di vista ecologico, quello che deve contare deve essere l’interesse della specie e non del singolo individuo, quindi, dell’intero genere umano. Quello che serve è la cultura della politica. Promuovere le responsabilità intergenerazionali, accettare il nuovo e promuoverlo, inserire le esigenze dell’ambiente nel processo dello sviluppo socio-economico.
LE RAGIONI DEL DEGRADO MELILLESE
In tanti anni di inchieste e processi, che ho potuto osservare tra i politici e alcuni dirigenti della pubblica amministrazione melillese, ho maturato una convinzione che, c’è un nesso, un groviglio sempre più fitto, tra reati contro la pubblica amministrazione e i reati di mafia consumati come, l’abuso d’ufficio, la corruzione, la concussione, o la turbativa d’asta. Tutto ciò costituisce il grimaldello attraverso il quale le mafie penetrano e condizionano pesantemente la pubblica amministrazione e la politica. E questo i miei concittadini lo hanno capito. Per questa ragione colgo l’occasione per ringraziarli per la stima e la fiducia che mi stanno dimostrando giorno dopo giorno, e a chi ancora non ha il coraggio di cambiare per paura di essere ricattato dico che il sindaco non deve essere il tuo padrone ma semplicemente il primo cittadino che deve dare esempio di civiltà, responsabilità, legalità e soprattutto umanità.
PILLOLE PROGRAMMATICHE DI UNA NUOVA MELILLI
Abbiamo una proposta globale in merito alla riorganizzazione della macchina comunale. E cioè: un’attenta analisi degli sprechi e della situazione debitoria del Comune; una azione incisiva per risolvere la questione PRG (Piano Regolatore Generale), quale fonte di sviluppo e risorse per le casse comunali; una costante presenza ai tavoli provinciali e regionali con serie proposte, in particolare per i trasporti, i servizi e la disoccupazione; un tavolo d’intesa con gli industriali, i commercianti e gli artigiani per azioni coordinate e propositive per uscire dalla crisi del settore. Massima apertura e collaborazione con le associazioni di volontariato. Dare un taglio a tutte le spese superflue e inutili; un programma di eventi capaci di stimolare la crescita culturale ed economica del paese. Un programma per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, così come prevede la direttiva europea. Ed infine, l’annullamento degli sprechi sulla raccolta dei rifiuti affidata senza nessuna gara d’appalto ad una azienda privata e che sta diventando una sorta di zavorra destinata al fallimento.
ADESSO NECESSITA UNA SCOSSA GIUSTA PER INVERTIRE LA ROTTA
A tal proposito vorrei rivolgere qualche quesito agli elettori. Conoscono come è possibile far diventare una risorsa la raccolta della spazzatura? Sanno i nostri elettori come potrebbe un comune virtuoso far diventare una risorsa i rifiuti urbani senza far lievitare i costi della TARI? Certo, se è come ci è stato detto, questa comunità dovrà arrivare ad una differenziata del 30% nel 2020, significa che già ci beccheremo sin da adesso multe poiché non stiamo rispettando le percentuali di raccolta secondo l’attuale legge sui rifiuti, che prevede una racconta differenziata del 65% già il primo anno. Quindi, come volevasi dimostrare, questo comune è amministrato da gente impreparata ed inetta.
La cosa che mi fa più rabbia è che questi signori commettono spesso e volentieri reati contro la pubblica amministrazione e poi, noi cittadini, gli dobbiamo pagare pure le spese legali a loro difesa.
Aspettiamoci ancora una bella batosta da parte della Comunità Europea, così come già avvenuto per il comuni di Priolo e Augusta, ai quali, la comunità europea ha presentato il conto in centinaia di migliaia di euro per essere stati poco attenti o conniventi verso le industrie che hanno inquinato e non sono state costrette dai nostri comuni a bonificare. Omissioni su omissioni. Ma a pagare restano sempre i cittadini.
Sono stata lungimirante, infatti, se pur in due mesi di assessorato, iniziai la messa in sicurezza di Marina di Melilli e successivamente si sarebbe dovuta fare la caratterizzazione del sito, che è il preludio alla bonifica.
Con questa operazione avrei riqualificato quell’area, valorizzandola attraverso strutture e infrastrutture ecosostenibili, che avrebbero garantito posti di lavoro, rilanciando l’economia del Paese. Così facendo, Marina di Melilli ed il suo mare sarebbero risorte come un tempo, quando questa spiaggia era definita da molti “la baia degli Dei”.
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