La politica è ancora distante dalla società. Succede in ogni paese di Italia, accade perciò anche a Melilli.

Ascolto le dichiarazioni in consiglio comunale del Vice Sindaco sul cambio di casacca, sulle giustificazioni che lo hanno portato ad allontanarsi dal gruppo di maggioranza (PD) con il quale è stato eletto e nominato vice sindaco e assessore. “Ho tradito per il bene di Melilli, non potevo permettere che non ci fosse stato il numero legale per deliberare i contributi per la festa patronale di S. Sebastiano a Melilli e di S. Michele a Villasmundo”:

Queste le dichiarazioni di Enzo Coco! riprese subito dopo dal consigliere Pier

Francesco Scollo che entrando a gamba tesa gli ha chiesto:”Bravo hai fatto un’azione eccezionale, le due feste grazie al tuo comportamento sono salve, adesso ti chiedo se ti dimetterai per ritornare all’opposizione di questa amministrazione, oppure resterai con Cannata?”

La risposta manco a dirsi  è stata: “rimango con Cannata e resto a fare il vice sindaco”.

Che dirvi, mi sento smarrito. Smarrito, per quello che ho sentito, smarrito perche non mi è stato trasmesso nulla, se non uno “spettacolo” dove vi era tanto di superficiale, di vago e poco di contenuto. A Melilli si sa possono cambiare i musicanti ma la sinfonia rimane la stessa, la poltrona, il potere, l’inciucio. E penso al tempo. Ciò che accade è il figlio del ventennio berlusconiano, dove si avverte il senso dell’usura delle parole della politica, e la lontananza del linguaggio della politica dalla realtà.

Sembrano smarrirsi e incunearsi in un linguaggio di “qualunquemente memoria” parole semplici come “Pace, pane e lavoro”, “la terra a chi lavora”, “la legge è uguale per tutti”. Insomma, missioni, speranze, principi ordinatori, ragioni di uno stare insieme per le generazioni future. Si vive in un contesto dove i vizi sono in politica allergia alle regole o un’irrefrenabile propensione alla illegalità (diretta o indiretta che sia).

La realtà torna ad irrompere nel Palazzo. Non ha le forme delle tute blu, del disagio sociale, delle culture giovanili di tendenza. E continuo ad ascoltare. Non si sfugge quindi alla sensazione che, in questo lifting linguistico, le parole cambiano di senso. Abbiamo anche noi quei due minuti d’odio, fatti di spot che interrompono le emozioni. Mai come adesso un detto saggio si incunea nella mia mente : “Chi controlla il passato controlla il futuro e chi controlla il presente controlla il passato”.

Allora deduco che in questo comune siamo arrivati alla frutta. In questa comunità c’è bisogno di una politica che sappia soprattutto evocare una speranza. E’ una parola importante, lo so, ma a generazioni di operai, di giovani e di donne, la speranza ha permesso di lenire l’assenza del pane e dei diritti.

Oggi, il furto principale compiuto nella nostra civiltà è un furto di speranza, perché mi sono reso conto che a Melilli, da tempo ormai, mancano le parole che parlano del futuro, dell’avvenire della comunità.

Oggi dai più giovani viene un’inedita domanda di senso delle parole correnti, di un modello di sviluppo, di un’organizzazione sociale, di un’altra percezione del tempo.

Si diffonde, quotidianamente, profonda e trasversale, la percezione di una crisi di civiltà. E allora dico: <<la politica delle promesse iperboliche è solo una delle tante maschere del personaggio, non la sua vera essenza, riconducibile a una mentalità, a una sottocultura di luoghi comuni, a una certa idea delle donne divise in categorie dai confini determinati>>.

E qui si innesca anche l’iperbole della nomina ad assessore del geometra Sebastiano Caminito, nomina già ritirata per grave contenzioso, che era già aperto a seguito della intimazione di demolizione di un fabbricato di sua proprietà, notificata dal comune ed opposta dallo stesso Caminito al TAR di Catania.

Anche i bambini, che non fanno politica, sanno che non si può essere amministratori di un consesso civico se ostano motivi di impedimento, ma non riusciamo a capire, però, come Cannata, il sindaco, abbia potuto fare tale errore per poi cercare di scaricare la “minchiata fatta” sulle opposizioni, al punto tale da indurre il presidente del consiglio Salvo Sbona ad inviarci una nota di precisazione: “Il problema della incompatibilità del neo assessore Caminito non è stato da me sollevato ma nell’ultimo consiglio comunale del 13/05/2016 anche io ho avuto notizia dal sindaco che ha letto la nota del Segretario su tale incompatibilità e quali sono gli adempimenti per rimuoverla ai sensi di legge. Tengo a precisare che a MELILLI è risaputo sia dentro che fuori dal Palazzo che il geom. Caminito ha un contenzioso aperto con il comune. Il sindaco non poteva non sapere e quindi non provi a scaricare sugli altri le proprie manchevolezze . Sarà ignoranza o una alchimia elaborata, in mala fede dal Sindaco, per giustificare tale mossa politica e quindi riservare anche al Caminito, prendendolo così in giro, la stessa sorte toccata ai precedenti assessori tecnici nominati e poi scaricati”!!!

Signori e signore: <<Siamo alle comiche, siamo ai titoli di coda>>.

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