Il presidente della IV Commissione Territorio Ambiente e Mobilità on. Giuseppe Carta ha presentato un’interpellanza parlamentare, per affrontare l’emergenza occupazionale e industriale del Polo di Siracusa, sollecitando l’istituzione di un tavolo di concertazione permanente che coinvolga le industrie operanti nel Polo industriale, il governo nazionale, regionale e locale, nonché le organizzazioni sindacali e le rappresentanze dei lavoratori. Le recenti decisioni annunciate da diverse aziende operanti nell’area, tra cui Sasol, Sonatrach, ISAB ed ENI, hanno sollevato forte preoccupazione tra le istituzioni, le parti sociali e l’intero tessuto economico e produttivo locale.

Le operazioni di ridimensionamento e chiusura di alcuni impianti, pur rispondendo all’esigenza di adeguare le attività industriali ai nuovi standard di sostenibilità ambientale, rischiano di avere un impatto drammatico sull’occupazione e sull’economia dell’intera zona sud-orientale della Sicilia. Il territorio non può farsi carico da solo delle conseguenze di tali trasformazioni, che devono essere affrontate con strumenti e strategie adeguate, in grado di garantire la tutela dei lavoratori e la continuità produttiva – spiega l’on. Giuseppe Carta – L’obiettivo del Patto è individuare soluzioni concrete per il ricollocamento degli esuberi e per il rilancio dell’intero comparto industriale. La tutela dell’occupazione e la valorizzazione delle competenze presenti nel settore industriale devono essere una priorità condivisa da tutti gli attori coinvolti.

È necessario definire un piano di azione che garantisca: investimenti mirati, calmierazione del costo dell’energia per affrontare la riconversione produttiva e creare nuove opportunità occupazionali per i lavoratori coinvolti nei processi di trasformazione aziendale, continuità per le imprese del territorio e priorità per le imprese locali – conclude – chiediamo dunque un’azione immediata e congiunta affinché la transizione industriale del Polo di Siracusa non si traduca in un drammatico impoverimento del territorio, ma in un’opportunità di sviluppo per l’intera comunità.

 

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