Il sindaco Carta ci tiene a sottolineare che intende, attraverso la presentazioni di libri inediti, far in modo che, Melilli possa essere ricordata non solo come territorio che ospita il petrolchimico più grande d’Europa, ma, anche e soprattutto per la cultura che negli anni è riuscita a sviluppare.
“L’arcivescovo di Monreale, monsignor Cataldo Naro, era venuto a Roma a metà settembre per celebrare l’annuale messa per don Sturzo, promossa dall’Istituto. Due settimane dopo è giunta la triste notizia della sua morte. Lo avevo già sentito in un discorso, in sede militare, e ne ero rimasto così affascinato che sentii il bisogno di scrivergli congratulandomi. Ma su don Sturzo è stato davvero straordinario, evitando panegirici, distinguendo bene il sacerdote dal politico (ma in perfetta coerenza di vita), mettendo l’accento – senza forzature – sul ruolo anticipatore del Concilio Vaticano II, circa gli spazi riservati ai laici come tali. Sottolineò anche – particolare ignoto ai più – che, avendo presto iniziato l’attività pubblica (Consiglio comunale di Caltagirone), don Sturzo ritenne doveroso astenersi dal confessionale per evitare possibili disagi sia per i penitenti che per lui stesso. Questo modo nuovo di presentare don Luigi mi aveva fortemente colpito, cancellando momenti nei quali lo avevo giudicato malissimo; quando – ad esempio – durante una crisi scrisse un articolo sul Giornale d’Italia, auspicando un governo Nitti. Per lui Nitti era l’angelo buono che nel 1919, introducendo la legge elettorale proporzionale, aveva consentito la nascita del Partito popolare italiano”.
Questa superiore dichiarazione, pensate, è stata scritta dal senatore a vita Giulio Andreotti che aveva conosciuto Don Cataldo Naro nell’occasione della celebrazione della messa annuale che veniva officiata a Roma per l’anniversario della morte di Don Luigi Sturzo.
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