Un altro anno sta per finire. Nelle famiglie di solito, dopo cena, ci si trova tutti insieme nel salone di casa, a guardare la tv o semplicemente a giocare e parlare delle vicende quotidiane.
Ma oggi, proprio non riesco a fingere che tutto vada bene ed allora decido di scrivere queste poche righe di sfogo, perché penso che ognuno di noi abbia il dovere e il diritto di contribuire a migliorare questo paese, il nostro paese, la nostra Melilli, anche sottolineandone gli aspetti più critici, perché oggi regna sovrano il silenzio, la finzione, le finte rassicurazioni, ma come la gente “comune” ben sa, la realtà in cui viviamo è ben lontana dal mondo idilliaco in cui ognuno di noi sperava di vivere.
I nostri giovani passano intere giornate a inviare curriculum a destra e a sinistra, per qualsiasi attività, e vagano per il paese, nei negozi, nei supermercati, ma la risposta è sempre la stessa: “Siamo desolati, non assumiamo più, è già tanto che riusciamo a rimanere ancora aperti”.
“Mia figlia – ci dicono – è nelle tue stesse condizioni”. Le tasse ci stanno uccidendo”.
Nel nostro ambito o sei avvocato e allora puoi sperare di guadagnare un po’ o non vali niente, la paga è sempre la stessa, non interessa se hai esperienza o meno, si parla sempre di 300 euro. La tristezza regna sovrana.
La mia è una voce come tante … per questo vorrei che la gente che legge questo articolo si facesse sentire, in un unico disperato grido di “aiuto”, nel tentativo di salvare questa comunità che tanto amiamo dal profondo del nostro cuore.
Melilli è fatta da melillesi, che hanno sempre lavorato e combattuto.
Melilli non è un popolo di vigliacchi.
È triste fare tanti sacrifici, studiare duramente e arrivare al termine di un percorso universitario, realizzando di non aver raggiunto nessun obiettivo, di aver ottenuto una laurea in una delle Facoltà una volta fra le più ambite e scoprire di avere tra le mani un mero foglio di carta, senza valore.
I nostri giovani farebbero qualsiasi lavoro ma, spesso, risultano troppo qualificati per poter ambire ad un misero posto con un misero guadagno, difficilmente otterranno una misera assunzione. È triste vedere i propri genitori con le lacrime agli occhi nel sapere i propri figli, senza lavoro, costretti a vivere su una corda con la paura che si possa spezzare da un momento all’altro.
È triste vedere un padre che non sa come comprare lo stretto necessario per la propria famiglia.
E’ triste vedere i poveri anziani che non sanno neanche cosa mangiare.
E’ triste vedere alla Tv immagini di ricchi politici che litigano tra loro per le sorti di un Paese che sta cadendo a pezzi, giorno dopo giorno.
Ed è ancora più triste vedere i nostri politici locali azzuffarsi, denigrarsi a vicenda, deridersi, senza che nessuno di loro, ma proprio nessuno, aver conseguito alcun particolare merito nella conduzione di questa Melilli.
Ed allora cosa possiamo dire a nostri figli? Di non studiare più ma sperare di diventare un calciatore o una velina? E ai giovani per cosa continuare a studiare? Forse per andare all’estero? E ai molti ormai, che hanno deciso di rimanere qui, per cercare nel proprio piccolo di combattere, che hanno deciso di restare in questo Paese, perché qui sono nati e qui che vorrebbero creare la propria famiglia?. Ma ai più giovani è stato precluso anche questo, il sogno di poter coronare la favola con la quale tutti noi da bambini siamo cresciuti.
Mi chiedo ora come in questo Paese una coppia giovane possa riuscire a sposarsi, avere una casa e dei figli. Come si fa? Oggi non si può essere così imprudenti da mettere al mondo un bambino senza sapere come poterlo crescere.
Quante domande … forse troppe che non hanno risposte concrete.
Questo non è uno sfogo solo di protesta ma è uno sfogo di disperazione, che mostra una realtà dove la gente non ha più serenità, si sente abbandonata e non crede più in niente, è costretta a morire pian pianino nel silenzio della crisi che ci sta divorando.
Io voglio crederci, noi vogliamo crederci, credere ancora che Melilli e frazioni deve risorgere.
Questo vuole essere un appello ai politici che ci hanno rappresentano fino adesso, a questi politici che in questi ultimi 20 anni hanno saccheggiato tutto quello che c’era da saccheggiare.
C’è bisogno di gente nuova, onesta e competente, è necessario chiudere con il passato, oramai conosciamo tutto e tutti. Siamo stanchi di parole e bugie. Chiedo ai nostri concittadini di aprire i loro cuori, pensando, anche solo per un attimo, al panettiere, all’operaio, al militare, all’artigiano, a tutta quella gente che lotta contro le tasse quotidiane e gli ostacoli di ogni giorno, pensando ai giovani che ormai non hanno più la possibilità di crescere e di costruirsi un futuro.
Caro vecchio politico … abbandona, abdica, rivedi solo per un attimo la tua posizione, il tuo potere, il tuo benessere e fai un giro tra la gente, mettiti nei panni di un artigiano che ogni giorno apre la sua bottega e non sa come sfamare la sua famiglia, mettiti nei panni di un padre che non sa più cosa promettere ai suoi figli, mettiti nei panni dei più giovani per non farli scappare più da questo Paese.
Ma siccome mi sento di essere buono voglio chiudere questa mia lunga riflessione con degli auguri.
Il primo di tutti va a Pippo Sorbello, che possa raggiungere la serenità perduta per le note vicende giudiziarie, che ancora lo rincorrono.
Il secondo va al suo fido scudiero Salvo Sbona, che spera tanto che Sorbello non possa candidarsi in modo da poterlo sorpassare in curva per tentare di diventare il Sindaco di Melilli al posto suo.
Tanti auguri vanno anche a tutti quelli che ancora credono alle favole e che il duo possa mantenere tutte le promesse fatte e mai mantenute.
Tanti auguri di buon anno vanno a Giuseppe Cannata, perseguitato da un triste destino, quello di essere in politica sempre al massimo il numero due, una volta nelle mani di Sorbello, ora nelle mani di Nuccio Scollo.
E a proposito, buon inizio dell’anno nuovo proprio a Nuccio Scollo che ha dimostrato a tutti che la furbizia, ma di più l’intelligenza alla fine pagano, stabilendo così come si possono perdere le elezioni ma riuscire a saltare su un altro carro in corsa e determinarne la politica, pur non assumendo nessuna carica assessoriale.
Ancora a Nuccio Scollo auguro, dopo aver dimostrato che qualche volta si riesce a vincere anche quando si perde, di farsi da parte e poter diventare alla sua età il padre nobile della politica melillese.
A tutti quelli che dietro le quinte della nuova gestione Cannata scalpitano e che vorrebbero farsi passare per il nuovo che avanza, e che vogliono candidarsi alla guida della comunità, dico che: non sono altro che i figli del vecchio consolidato e il frutto della vecchia politica becera.
In ogni caso auguro anche a loro un felice inizio dell’anno politico melillese per poi essere costretti a rimanere a metà strada.
Melilli ha voglia di crescere, di affermarsi, di chiudere con il passato, Melilli ha bisogno, per essere governata di gente nuova, competente.
Melilli ha l’opportunità di voltare pagina e per questo che auguro alla dottoressa Mara Nicotra, veramente il nuovo che avanza, un anno con il botto e che possa diventare il nuovo Sindaco dei melillesi.
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