Nell’ultimo consiglio comunale di Melilli si è assistito alla solita farsa, medesima sceneggiata. Per ben due sedute, quella di giovedì 24 e venerdi 25 novembre, stessa mancanza del numero legale con rinvio di un’ora per poi verificare che il numero in ogni caso non era sufficiente a tenere un consesso civico.
Si sa che in prima convocazione sono necessari 11 consiglieri tra i banchi del consesso civico.
In seconda convocazione, e cioè, il giorno successivo, erano sufficienti 8 consiglieri comunali per rendere valida la seduta, che venerdì 25 si dava per scontato che tutti i 14 punti all’ordine del giorno sarebbero stati trattati. Ma quando mai?
Chiamati i primi 6 punti, i consiglieri di maggioranza del consiglio comunale, per intenderci, quelli che fanno capo a Sorbello, appena 5, insieme ai consiglieri che sostengono l’amministrazione, hanno proceduto all’approvazione dei primi sei punti. Ma dal settimo punto in poi, solita solfa, mancanza del numero legale e consiglio comunale rinviato a data da destinarsi.
E gli altri 8 punti dell’ordine del giorno? Dopo si vedrà.
Ancora una volta, facendo venire meno il numero legale, da parte dei consiglieri che appartengono alla coalizione Sorbello, si è deciso di privilegiare, probabilmente, gli appartenenti all’area vicino proprio a lui, che hanno avuto riconosciuti le loro spettanze, se pur a distanza di qualche anno, considerato che già l’anno scorso, come è noto, a causa delle dimissioni del presidente del consiglio Sbona, legate alla opposizione di Sorbello verso il Cannata sindaco, non fu possibile tenere il consiglio comunale per l’assestamento del bilancio, con la conseguenza che tutti i pagamenti degli aventi diritto hanno dovuto aspettare un anno ancora.
Tutti sulla carta, però, in quanto dal settimo punto in poi, gli altri pagamenti di debiti fuori bilancio, proprio facendo venire meno il numero legale, non sono stati trattati. Cosa vuole significare ciò? Semplice? E’ stato dato un avvertimento. Probabilmente, si vuole indurre chi aspetta ad essere pagato, o passa con il gruppo di maggioranza del consiglio comunale, oppure deve ancora soffrire, aspettare, aspettare, aspettare.
L’ordine del giorno del consiglio comunale si sa, lo redige il presidente del consiglio e quindi viene confezionato in maniera tale che superati i punti che a loro stessi fanno comodo, si fa cadere il numero legale. Così funziona a Melilli.
Così funziona e a maggior ragione in prossimità delle elezioni, l’avvertimento pare essere, o sei con me e sarai rispettato, oppure rimanendo dove sei, quindi, contro di me, devi soffrire e forse anche morire.
Oramai si sa, a Melilli, qualsiasi partita politica si svolga, viene truccata.
Intanto c’è da dire che tra i punti non trattati, il quattordicesimo: “Servizio di tesoreria per il periodo primo gennaio 2017 al 31 dicembre 2019, è rimasto anche esso nello oblio, il che significa, che verrà meno l’ufficio di tesoreria della Banca di Ragusa, e di conseguenza dal primo di gennaio non potrà essere esperito nessun servizio di cassa, lasciando tutti senza soldi, iniziando dalle aziende che aspettano mandati di pagamento, ai dipendenti comunali, i quali rimarranno senza stipendio. Così è stato deciso dal reggente “occulto” del consiglio comunale. Una vergogna senza fine.
Cambiando discorso, cogliamo l’occasione nel porgere le nostre scuse al consigliere Salvo La Rosa, per il titolo dello scorso nostro articolo che riportiamo qui di seguito: “Ci hanno fatto sapere come al comune di Melilli si sono fottuti i soldi”. Ovviamente, non c’era nulla di personale nei confronti dell’ing. cons. Salvo La Rosa, ne tanto meno volevamo coinvolgerlo sullo sperpero di denaro pubblico. L’articolo ed il titolo si rivolgeva a fatti denunciati dal presidente del consiglio Sbona, e non voleva significare altro. Lungi da noi accomunare Salvo La Rosa alle denunce fatte dallo stesso Sbona, che sicuramente non era il più indicato a fare tali dichiarazioni. Sbona si sa che ha fatto parte di maggioranze che hanno governato fin dalla prima ora il Comune di Melilli, quindi? Se dal nostro scritto La Rosa si è sentito coinvolto, non era questo il messaggio che volevamo che passasse e pertanto gli chiediamo scusa.
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