Dopo quello che è accaduto in occasione del consiglio comunale de l’11 gennaio 2016, a Melilli, consiglio che avrebbe dovuto sancire lo scioglimento dell’amministrazione comunale attuale, sinceramente sono rimasto sconvolto e come me credo anche tantissimi melillesi che speravano in un cambio di passo della politica cittadina.
Invece, sappiamo tutti com’è finita.
Gli oppositori degli oppositori di Cannata si sono arresi.
Hanno mischiato le carte in nome di un possibile rilancio di un’amministrazione che era morta e che a distanza di quasi due mesi, a mio avviso, è più moribonda di prima, ovvero più incasinata di prima. Ma con qualche cambiamento (in negativo per la collettività) inerente l’annullamento del nucleo operativo e dell’ufficio stampa, nonché l’accorpamento della protezione civile ai vigili urbani. Tutto questo per limitare le spese comunali? Ma allora perché è stato realizzato un settore in più? (VIII) e aumentate le consulenze legali anche a chi non dovrebbe averle poiché è già consulente esperto del sindaco?
Una pace (armata), specchietto per gli allocchi! Tutto fermo, niente di nuovo, all’orizzonte non c’è nulla, almeno fino a questo momento.
Disgustato avevo scelto di non interessarmi più di politica locale, ma le sollecitazioni piovutomi da tutte le parti mi hanno convinto che debbo ricominciare.
Da stasera vi invitiamo a seguirci, cercheremo di scavare all’interno del trasparentissimo palazzo comunale di vetro, per darvi le notizie che spesso nessuno vi dice.
Domani pubblicheremo qualcosa che interesserà la cittadinanza, prima però vi esplico alcune mie riflessioni che riguardano la stragrande maggioranza dei politici, nostri, locali, che metteremo sotto le lenti di ingrandimento del nostro blog, aspettandoli tutti per verificarne il loro operato in prossimità delle imminenti amministrative.
Intanto, cerchiamo di capire l’atteggiamento dei politici in generale e, più in particolare, di quelli locali.
Secondo me non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola. Minchia, e vale per tutte le manifestazioni della vita.
E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. Ma un affarista, un disonesto.
Andando a fondo nella loro psiche, studi scientifici accertati dichiarano che la “Negazione dell’evidenza” è un capitolo della nostra infanzia. Ogni bimbo, prima o poi, gioca la carta del “Negare a tutti i costi”, anche davanti all’evidenza. Ma, diventato adulto se persevera nel mentire, nel tempo la bugia diventa una caratteristica caratteriale della sua personalità.
Allora, a quel punto, o c’è un piano mirato, oppure, un disagio psicologico. Ad ogni modo bisogna correre ai ripari. Farsi aiutare dallo specialista.
Il bugiardo patologico esiste e ha le seguenti caratteristiche: mente gratuitamente, anche se non è necessario; è impaziente; è manipolatore nei confronti degli altri; è adulatore e disinibito; è intollerante alle critiche; pretende sempre in quanto pensa che gli sia tutto dovuto; non prova nessun rimorso; ed è incapace di relazioni affettive mature.
Il bugiardo patologico ostenta altruismo e generosità. Ciò che non sopporta è sicuramente essere messo in discussione. Il confronto non è per lui.
Il problema si complica quando la persona affetta dal disturbo è famosa e potente, quindi, in grado di condizionare tantissime di persone. In questo caso, possiamo parlare di plagio di massa.
Il plagio è un fenomeno psicologico nel quale una persona subisce una manipolazione che ne influenza in modo determinante il comportamento e la personalità, cioè pensieri e comportamenti. Secondo alcuni, il plagio sarebbe sostanzialmente un sinonimo di “Manipolazione mentale” o meglio ancora di “Lavaggio del cervello”.
Un politico così è molto pericoloso e bisogna stare attenti a non farsi incantare, poiché riesce a trasformarsi in una sirena e/o tritone, ammaliante, convincendo e indottrinando il popolo di una Comunità, la “Comunicazione di pinocchio”, al punto che egli stesso potrebbe diventare un simbolo da emulare. Di solito le frasi che è spesso utilizza sono assolutiste, imperative. Del tipo: “No, non è vero!”; “Noi non facciamo così!”; “Perché noi amiamo”; “E’ una vergogna”; “Non ho mai detto ….!”; “Abbiamo fatto tutto e lo sanno tutti!”; “Inaccettabile!”; “È criminoso!” …. Etc … etc …
Ma, l’utilizzo del “Tutti” è una sorta di globalizzazione verbale (inglobare tutti in un unico pensiero), facendo credere che “Tu sei solo” e “Sei isolato … una minoranza sfigata e debole… si permette di attaccarci …”; “Tutti concordano”; loro/ tu no!”….
Un personaggio politico del genere desidera molti voti e molti consensi, però, talune volte, l’ipotetico politico, bugiardo patologico, non si accontenta dei soli voti e vuole anche essere amato. La variante potrebbe innescare un escalation di “Voler a tutti i costi”, con modalità infrenabile e ossessiva.
Il problema è che, dopo anni di intensi proseliti dell’ipotetico politico “bugiardo patologico”, aumentano i soggetti e i seguaci che imitano e sfruttano il bugiardo, sostenendolo per profitti e tornaconti, dando vita così a una struttura di menzogne e potere.
Certo, detta così sembra un’evenienza molto pericolosa e soprattutto fantasiosa, però, una massima dice che: “La realtà supera l’immaginazione”.
Nel caso qualcuno di voi lettori abbia individuato a Melilli un eventuale politico affetto da bugiardite cronica, quindi con il profilo psicologico, sopra descritto, se lo ricordi alle prossime elezioni amministrative.
Se mai capitasse tale politico, è bene ricordare che non è uno statista affascinante, ma solo un mentitore. Come difendersi?
Chi “Subisce” un politico bugiardo cronico può adottare tre strategie in tempi diversi: non tollerare assolutamente le bugie; smascherarle sistematicamente, senza nessuna indulgenza; chiedere al politico bugiardo patologico l’auto-riconoscimento del proprio stato patologico ed invitarlo a approntare terapie adeguate, atte a combatterne cause e sintomatologia.
Nel caso in cui i due precedenti punti non siano accettati, considerare “L’abbandono” del politico bugiardo patologico (strategia che si rivela efficace e vincente, infatti, egli non accetta di rimanere solo).
Un consiglio, che do per primo a me stesso: “Chi si è imbattuto in personaggi politici di questo tipo faccia tesoro dell’accaduto, non si faccia più infinocchiare, prenda le distanze dai soggetti e vedrete che, fatta questa esperienza, ognuno di noi riuscirà ad uscirne più forte”.
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